Nazareth – Gli Itinerari della Fede

Capita spesso, osservando un dipinto, un’immagine o una fotografia, di avere la sensazione di esserci già stati, in quel posto. Più lo si osserva, più i contorni svaniscono, i colori si fanno tenui e l’immaginazione falsa i dettagli.

La Terrasanta fa questo effetto ai più e Nazareth in particolare. “In virtù della fede siamo convinti di esserci già stati nella terra di Gesù, l’abbiamo considerata nostra nelle notti di Natale, l’abbiamo veduta con la fantasia commossa, per un cumulo di ricordi, durante la liturgia della Settimana Santa”. (Mons. Fallani, Presidente della Commissione centrale dell’arte sacra in Italia)

La Terrasanta è casa, dunque, per tutti i cristiani e Nazareth è il luogo dove inizia la storia più bella di tutte, la storia della Salvezza.

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A fine ottocento Nazareth appariva così a Charles de Foucauld, grande eremita che soggiornò qui per qualche tempo e che dipinse il paesaggio così com’era. Un villaggio immerso nelle colline brulle, semplice e sobrio, quasi anonimo. Furono proprio questi i motivi che affascinarono Charles e che lo spinsero a modellare la propria vita sulla vita di Gesù di Nazareth, ricercando la semplicità che quel luogo ispirava.

Nazareth sembra non essere cambiata oggi. Questa cittadina della Galilea (Israele), a 137 chilometri da Gerusalemme, mantiene i suoi lineamenti nella consapevolezza della propria storia.

Nonostante la maggioranza islamica essa è culla del cristianesimo e custodisce la grande Basilica dell’Annunciazione, edificata nel luogo in cui l’arcangelo Gabriele diede a Maria l’annuncio della nascita di Gesù.

BREVE STORIA DELLA BASILICA

Nel V secolo d.C. venne edificata la prima basilica nel luogo esatto dell’Annunciazione, dove qualche secolo prima (intorno al I secolo d.C.) i discendenti della famiglia di Maria avevano costruito un piccolo edificio sacro.

Nell’XI secolo, in seguito al controllo della Terrasanta da parte dei cristiani latini, la Basilica venne ricostruita secondo lo stile romanico, in seguito distrutta da Baybars al-Mansurì, comandante militare mamelucco nel XII secolo.

Nel 1730 venne eretta una nuova Basilica sui resti di quella precedente, che erano stati dati in concessione a Tommaso di Novara protettore della Terrasanta intorno al 1620.

Nel 1955 la chiesa venne abbattuta per far posto alla Basilica moderna.

 

BREVE DESCRIZIONE DELLA BASILICA

L’attuale Basilica è stata edificata negli anni sessanta del Novecento, su progetto di Giovanni Muzio.

E’ divisa in Basilica superiore e inferiore, accessibili mediante un unico ingresso, a ovest.

La facciata, in pietra bianca, è intervallata da una serie di strisce in pietra rosa, ognuna recante dei motivi particolari: sulla terza e sulla sesta fascia sono riportate le parole dell’Angelus (la preghiera quotidiana che commemora il momento dell’Annunciazione, che qui è avvenuta). Essa è inoltre decorata da alcune immagini di Maria, dell’Angelo e dei quattro evangelisti, in rilievo.

La Basilica inferiore, che si sviluppa in lunghezza e larghezza, piuttosto che altezza è divisa in tre navate ai lati delle quali si trovano numerose cappelle. Essa contiene in sé la grotta dell’Annunciazione, tradizionalmente identificata con la casa di Maria. La parte in muratura non è più presente in loco: fu trasportata tra il 1291 e il 1294 a Loreto nelle Marche e si trova ora all’interno della Basilica della Santa Casa.

La basilica superiore, ricalca quella inferiore nella divisione in tre navate separate da pilastri. Esse convergono verso un fondo ottagonale coperto da una grande cupola. Sulle pareti laterali si trovano molte immagini musive raffiguranti la Vergine donate da diverse nazioni.

Ai lati dell’abside a pianta quadrangolare, si trovano due cappelle, una che custodisce il  Santissimo Sacramento e l’altra dedicata a San Francesco d’Assisi, decorate con mosaici moderni.

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