San Marun, San Marone
IV-V secolo d.C., capostipite della chiesa maronita
venerato dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa
ricorrenza liturgica: 9 febbraio (Chiesa cattolica); 14 febbraio (Chiesa ortodossa)
patriarca della Chiesa di Antiochia
patrono dei cattolici maroniti e di Volperino, frazione di Foligno
Secondo Teodoreto, vescovo di Ciro, che lo menziona nella sua opera Storia religiosa (444 d.C.), l’anacoreta Marun, sacerdote siriaco di nascita, ponendosi alla sequela di Cristo e del Vangelo con l’intento di percorrere la via della perfezione cristiana, visse un’esistenza caratterizzata dalla completa rinuncia al mondo e ai beni terreni, e così si fece asceta capace delle più dure privazioni e di un’adesione senza cedimenti all’imitatio Christi e alle Scritture.
Ritiratosi su una montagna della diocesi di Ciro (o Cirro), vicino ad Antiochia, e sistematosi all’interno delle rovine di un antico tempio pagano, Marun inaugurò una vita di contemplazione e di preghiera che divenne ben presto modello e attrattiva per quanti intendevano intraprendere un’identica esperienza spirituale, allontanandosi innanzitutto dai conforti mondani per tendere unicamente a quelli celesti. Al recinto sacro che gli offriva riparo, infatti, cominciarono a giungere non solo folte schiere di pellegrini e di devoti, ma anche un numero crescente di discepoli, determinati a rimanere accanto al maestro per condividere con lui quella durissima condizione anacoretica. Pertanto il luogo si trasformò rapidamente in una congregazione monastica e missionaria di notevolissima fama tra Siria e Libano, grazie anche alle guarigioni e ai miracoli attribuiti al fondatore.
La morte di Marun è datata con buona plausibilità all’anno 410. Dalle dispute che divamparono tra i seguaci intorno al possesso delle sue spoglie nacque nel 452, per volontà dell’imperatore Marciano, il nuovo monastero di san Marone, dove il corpo del monaco trovò finalmente pace e la chiesa maronita (ovvero la chiesa cattolica siriana e libanese), già avallata l’anno prima durante il Concilio di Calcedonia, la sua origine.
La chiesa maronita di Antiochia, che si considera fondata da san Pietro prima del suo viaggio a Roma, è chiesa orientale, cattolica, apostolica e romana in unione con il Romano Pontefice, ha come lingua ufficiale e liturgica l’aramaico e come patriarca san Marone.
Abramo di Ciro (o Cirro) è il discepolo più famoso di san Marone per avere evangelizzato con una straordinaria opera missionaria le zone montuose del Libano. La sua figura morale di riferimento fu sempre il maestro Marun e gli insegnamenti impartiti rimasero sempre quelli della Chiesa cattolica ricevuti, in origine, da san Pietro in persona.