Nata nel 1832 a Himlaya, Libano
morta nel 1914 a Batrun, Libano
monaca libanese dell’Ordine Antoniano Maronita
venerata dalla Chiesa cattolica
ricorrenza liturgica: 23 marzo
Boutrossieh Ar-Rayès, appartenente a una modesta famiglia di contadini cattolico-maroniti del Libano, pronunciò i voti perpetui il 10 febbraio 1856 nel convento di Nostra Signora della Liberazione di Bikfaya, entrando così nella Congregazione delle Figlie di Maria con il nome di suor Anissa (Agnese). Il 25 agosto 1872, in seguito a una profonda crisi che aveva scosso la sua prima casa religiosa e a una visione, fece l’ingresso e la professione solenne nell’Ordine delle monache antoniane dell’Ordine Libanese Maronita, cambiando il nome in quello materno di suor Rafqa (Rebecca).
Visse nei due monasteri libanesi di Aïtou e Batrun, sopportando per gran parte della sua lunga vita gli atroci dolori di una malattia che la portò alla cecità e alla paralisi, ma che lei visse con la certezza incrollabile di poter partecipare in questo modo alla Passione di Nostro Signore, al quale aveva espressamente chiesto di essergli accomunata nello strazio della Croce. Gli anni della sofferenza e dell’immobilità vennero trascorsi da Rafqa nell’orazione continua. E il suo motto divenne: “In unione con la Passione di Cristo”. Seppur sfigurata da interventi chirurgici sbagliati (le fu tolto l’occhio destro) e tormentata da una continua deformazione delle ossa, il suo viso mantenne sempre un aspetto fresco, giovanile e gioioso.
Fu prediletta da papa Giovanni Paolo II Wojtyla che la proclamò venerabile l’11 febbraio 1982, beata il 17 febbraio 1985 e infine santa il 10 giungo 2001.