nato nel 950
morto nel 1003 (o 1005 o 1010)
monaco cristiano e mistico armeno
poeta, teologo e filosofo
venerato dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa armena
ricorrenza liturgica: 27 febbraio
36° Dottore della Chiesa cattolica dal 12 aprile 2015
Discendente da una famiglia cristiana di scrittori e di poeti, Gregorio di Narek è considerato a propria volta uno degli autori più importanti della letteratura armena. Il padre Khosrov fu arcivescovo e uno stretto congiunto, il cugino Anania Narekatsi, fondò il villaggio di Narek, nella Grande Armenia (oggi Turchia), dotandolo di una scuola di Sacra Scrittura e di Patristica divenuta ben presto molto famosa. Lo stesso Gregorio, fattosi monaco e poi sacerdote, visse un’esistenza austera e ascetica nei principali monasteri della regione di Narek, ricoprendo talora il ruolo di abate.
Il Martirologio Romano lo ricorda così: «Nel monastero di Narek in Armenia, san Gregorio, monaco, dottore degli Armeni, insigne per la dottrina, gli scritti e la scienza mistica». Di lui, infatti, restano un Commentario al Cantico dei Cantici, numerosi panegirici in versi e il celebre Libro delle lamentazioni, datato all’anno 1003 almeno per la sua conclusione, in cui sono raccolte novantacinque preghiere in forma lirica meglio conosciute con il titolo di Narek, dal nome del cenobio in cui furono composte e in cui il loro autore prevalentemente visse. La più significativa è la Narek n. 80, intitolata Alla Madre di Dio, giacché in essa Gregorio, devotissimo alla Beata Vergine Maria e da lei onorato di un’apparizione, preannunciò il dogma dell’Immacolata Concezione ottocentocinquant’anni prima della proclamazione di esso (1854).
Sepolto nel monastero di Narek, la sua tomba fu distrutta insieme con l’intero complesso conventuale durante l’olocausto degli armeni del 1915-1917, perpetrato dall’Impero ottomano. Ufficialmente canonizzato dalla Chiesa armena ma non da quella romana (che però ne riconosce la santità), e comunque venerato da tutte le chiese cristiane che ammettono il culto dei santi, nell’aprile 2015, e precisamente il giorno 12 nel centenario dell’inizio del genocidio armeno, san Gregorio di Narek è stato solennemente proclamato trentaseiesimo Dottore della Chiesa universale. Il 5 aprile 2018 nei Giardini Vaticani è stata inaugurata una statua in bronzo del santo di Narek quale segno tangibile dei buoni rapporti tra la Chiesa cattolica e la Chiesa apostolica armena.