Storia

Il termine copto è la versione araba della parola “egizio”. La Chiesa Copta vanta origine apostolica, dalla predicazione di san Marco in quelle terre. Ebbe subito rapida diffusione tanto che nel IV secolo si erano già costituite oltre cento diocesi; la sede patriarcale fu stabilita nella grande capitale Alessandria, dove sorse anche una celebre scuola teologica, resa illustre da nomi importanti quali Panteno, Clemente, Origene, e Atanasio, poi patriarca d’Alessandria e protagonista della lotta contro le eresie ariana e nestoriana.

Nel V secolo il concilio di Calcedonia condannò come eretico il patriarca di Alessandria, Dioscoro, e lo depose; i copti si ribellarono, rifiutarono l’autorità del concilio calcedonese e cacciarono Proterio, il vescovo mandato a sostituire Dioscoro. Con questo atto ha inizio la Chiesa Copta separata, detta monofisita, perché respingendo il concilio di Calcedonia, respinge anche la dottrina in esso proclamata, circa la coesistenza in Cristo della natura divina e della natura umana, nell’unità di una sola Persona, il Verbo incarnato.

Nel VII secolo l’Egitto fu invaso dagli arabi, che inizialmente favorirono il libero sviluppo dei copti, anche per contrapporli alle comunità cristiane egiziane di cultura ellenica, soprattutto melchiti, più vicine agli odiati bizantini. Ma dal secolo successivo, con l’arrivo degli abassidi (anno 750) e poi dei mamelucchi (anno 1250) e dei turchi (anno 1517), sino al XIX secolo la Chiesa copta fu oggetto di una ininterrotta e violentissima persecuzione: moltissimi fedeli furono uccisi e molti passarono forzatamente all’islam, le chiese e i possedimenti furono confiscati, la gerarchia ecclesiastica decimata.

Dagli inizi del XIX secolo, con la caduta dei turchi e l’istituzione del protettorato francese e poi inglese, i copti ripresero vita: i fedeli ridotti a poco più di 100.000 ritornarono in breve tempo ad essere oltre un milione, furono recuperate e riaperte molte chiese, si provvide a ristrutturare la gerarchia ecclesiastica.

Attualmente la Chiesa copta è guidata da un patriarca, residente al Cairo, e si struttura in 25 diocesi di cui 22 in Egitto, 2 in Sudan e 1 a Gerusalemme. I fedeli sono circa 5 milioni.