Storia dell’Islam

All’origine dell’islam c’è ‘il Profeta’: Muhammad (Maometto) nasce alla Mecca intorno al 570 d.C. in una famiglia di nobili origini, ma decaduta. Alla ristrettezza economica si aggiunge ben presto la perdita dei genitori e quindi il lavoro come garzone presso uno zio commerciante, il quale costituirà anche in seguito un importante punto di appoggio. Passato poi all’attività commerciale in proprio, inizia a curare gli interessi di una ricca vedova che in seguito sposerà. Ha, per motivi di lavoro, diversi contatti con giudei e cristiani, e si interessa alla loro religione; determinante risulta l’incontro col monaco Bahira. Inizia in questo periodo l’esperienza religiosa: spirito tormentato, Maometto si sentì incoraggiato da Dio stesso, da cui ritenne di aver ricevuto visioni e doni mistici, a percorrere una strada nuova. Il culmine di questa esperienza è la visione che egli narra di aver avuto sul monte Hiva intorno al 610, nella quale un Essere trascendente gli appare e gli affida la missione profetica. Rileggendo questo avvenimento alla luce delle grandi rivelazioni bibliche giudeo-cristiane, Maometto ritenne che Dio, mediante l’arcangelo Gabriele, lo costituisse araldo del monoteismo nella sua suprema manifestazione (superando così Mosè e Gesù) contro il politeismo delle tribù arabe. In seguito, dopo tre anni di ritiro e preghiera, spinto anche da nuove visioni, iniziò la predicazione: quale portavoce di Dio, unico creatore e signore di tutti gli uomini, fustigò senza reticenze la corruzione religiosa e morale dell’aristocrazia della Mecca e a tutti predicò la conversione all’unico Dio, la giustizia, la penitenza, la preghiera.

Solo un piccolo gruppo accolse la sua predicazione, mentre la maggioranza rispose inizialmente con indifferenza e in seguito con crescente ostilità, fino alla persecuzione. Il profeta e la sua cerchia si rifugiarono a Medina; questo esodo forzato, di fondamentale importanza nella storia dell’islam, fu poi denominato egira: da essa inizia il computo degli anni nel calendario islamico. A Medina i primi discepoli riorganizzano le forze e si forma la prima, forte comunità islamica: quasi una famiglia il cui legame non è il sangue, ma la fede e la missione di convertire tutte le genti.

Dopo la conquista di Medina ripartirono alla volta della Mecca: indebolita la sua forza economica con razzie e massacri, il piccolo esercito islamico la prese nel 630 facendone la capitale della nuova comunità e nel giro di dieci anni divenne un’autentica potenza economica e militare. Maometto morì nel 632 a Medina dove esiste tutt’ora il suo sepolcro, meta incessante di pellegrinaggi.

Successore del profeta al comando della comunità è il Califfo: capo religioso e politico insieme, egli deve guidare i fedeli nell’osservanza della fede e nell’espansione dell’islam. Durante il governo dei primi quattro Califfi furono conquistati alla nuova fede quasi tutto il nord Africa, una parte dei Balcani, il sud della Spagna, il medio Oriente fino all’India. In seguito ai contrasti circa la legittimità del quarto Califfo i fedeli si divisero in tre obbedienze, sunnita, kharijita e sciita, che perdurano sino ad oggi.

La storia successiva sino ai nostri giorni, è storia di conquiste violente e di crudeltà, di scontri con l’Occidente, di invasioni e lotte, ma anche di spiritualità, di civiltà, filosofia, letteratura, arte.

I mussulmani sono oggi circa un miliardo.

 

Fonti: l’islamismo è per eccellenza una religione ‘del libro’: il punto di incontro tra Dio e l’uomo non è né una persona, né un atto di culto, ma il libro sacro, il Corano, che secondo Maometto, Allah (Dio), ha donato hai suoi fedeli mediante il Profeta.

I mussulmani lo considerano non semplicemente ispirato, ma dettato da Dio stesso parola per parola, per cui non può essere modificato, adattato, e neppure tradotto: deve essere letto e applicato alla lettera. In realtà è storicamente dimostrato che la formazione del testo coranico fu lenta e progressiva: dopo la fase orale della predicazione, una parte fu forse fissata per iscritto su ordine di Maometto, e una parte raccolta in seguito dai ricordi dei primi discepoli. In una seconda fase ci fu una selezione e rielaborazione da parte dei primi successori del Profeta, durata fino alla seconda metà del VII sec. In seguito si ebbero ancora piccole modifiche fino alla fissazione definitiva del testo e della pronuncia alla fine del IX sec.

Per quanto riguarda la struttura, il Corano si compone di oltre 6200 versetti raccolti in 114 capitoli, chiamati sure, che non comportano quasi mai un’unità tematica. Quanto al contenuto si suddivide in quattro parti: tre riguardano la vita del Profeta nel primo periodo della Mecca: la vocazione di Maometto, la prima predicazione, la condanna dell’idolatria e l’affermazione dell’unico Dio, discorsi in parabole; la quarta parte invece riguarda il periodo medinese: la formazione della prima comunità islamica, le norme di vita e di appartenenza del fedele all’islam.

Accanto al corano, ma subordinati ad esso, troviamo altri due testi fondamentali: la Sunna (la tradizione) che descrive la retta applicazione del Corano secondo l’interpretazione dei compagni del Profeta, cioè i primi discepoli; e gli Hadit, che potremmo definire i ‘fioretti’ del Profeta.

I libri sacri costituiscono per l’islam un assoluto: sono testo religioso, fonte del diritto civile e penale, manuale scolastico, letterario e scientifico.