Valutazione

Numerosi e importanti sono gli elementi positivi della religione islamica, tra cui: il senso fortissimo della unicità, santità e trascendenza di Dio; il fiducioso abbandono del fedele alla giustizia e sapienza divina; il rigore etico; il valore attribuito alla preghiera, al digiuno, all’elemosina.

Sono, però, di notevole rilevanza anche gli aspetti problematici:

– la vita del fondatore non può certo considerarsi esemplare dal punto di vista morale, né degli intenti: risulta chiaro che la preoccupazione di Maometto non era tanto quella di aprire una nuova via nella ricerca e conoscenza di Dio, quanto piuttosto di dare un nuovo assetto sociale e politico alle disperse tribù dell’Arabia servendosi della religione come di un catalizzatore;

– la pretesa di aver raccolto e trasmesso una soprannaturale rivelazione non è suffragata storicamente, né si riscontra alcun fondamento storico alla pretesa ‘dettatura’ divina del testo coranico;

– nella teologia è totalmente assente un serio approfondimento della natura di Dio; allo stesso modo risulta insufficiente l’interpretazione materialistica della vita ultraterrena;

– non è sufficientemente valorizzata la dimensione spirituale ed interiore della vita di fede; la religiosità risulta tutta protesa agli atti esterni;

– il ruolo svolto dalla violenza nell’affermazione e diffusione della nuova fede, dalla conquista della Mecca fino ad oggi, con l’istituzionalizzazione del terrorismo internazionale, più o meno apertamente condiviso e appoggiato da tutto il mondo islamico, come forma di lotta politico-religiosa; particolarmente grave è il fatto che tale pratica ha il suo fondamento teoretico e la sua giustificazione nel Corano, quindi nella fonte immutabile dei principi islamici;

– l’ambiguità della morale, secondo la quale il credente è tenuto ad essere giusto, onesto e sincero solo con il proprio fratello di fede, mentre verso il non islamico, l’infedele, egli non ha alcun dovere stringente, e nei confronti del quale egli può essere autorizzato a mentire e ad ingannare, se questo risulta utile agli interessi dell’islam;

– lo svilimento della dignità femminile nella società in generale, e nella famiglia in particolare, con l’istituto della poligamia;

– la dimensione sociale della religione, che non mira semplicemente ad una positiva animazione di una comunità e di una cultura con i propri valori religiosi, nel rispetto delle reciproche competenze e dei diversi piani di azione, ma che comporta l’omologazione dell’ambito sociale e civile a quello religioso, con il conseguente formarsi di una società teocratica, nella quale ha diritto di cittadinanza (e in alcuni Stati, di vita) solo il fedele islamico.