Fonte: AgenSIR
“Il regime – ha ricordato il card. Simoni – mi aveva fatto mettere una microspia. Un mio amico che aveva mangiato cento volte nella mia canonica era diventato una spia. Dicevo sempre che Dio che è padre di tutti gli uomini ci insegna ad amare, pregare e perdonare i nemici. Queste parole erano arrivate al regime che aveva ascoltato le mie parole grazie a questa microspia. Dopo 10 giorni è stata emanato la sentenza di impiccarmi perché avevo incitato il popolo a morire per Gesù. La condanna a morte fu poi commutata in 25 anni di prigionia e lavori forzati. Durante la prigionia ho celebrato la santa messa in latino a memoria. Ho confessato, dato la comunione, consolato tanti fedeli e celebrato matrimoni. Da condannato nelle fogne ho celebrato, con l’aiuto del Signore, una messa davanti a 180 persone. Se il regime lo avesse scoperto mi avrebbe impiccato”.
Durante la lunga prigionia proposero a padre Ernest di diventare professore universitario e di sposare una bella donna: “Credevano che fossi un giovane debole, volevano che rinunciassi alla mia fede. Questo fu terribile. Gli ho risposto ‘scusate ma ho una donna brillantissima che non muore mai che è la Chiesa’. Così mi ributtarono in carcere”.
“Tutti i giovani che vogliono salvare la propria anima – ha aggiunto il card. Simoni – devono praticare la fede perché Dio creatore del cielo e della terra è il donatore della vita. Senza la Resurrezione di Gesù la fede e la nostra religione sarebbe svanita. La castità è la virtù più potente in grado di scacciare il demonio e di farci avvicinare a Gesù. Chiunque voglia andare in Paradiso deve amare Dio con tutto il cuore, non con parole o lusinghe”.
Il card. Simoni ha inoltre rivelato un particolare: “Ho parlato direttamente con il diavolo. Una volta venne da me il fratello di un indemoniato ad Atene per un esorcismo. Satana mi ha parlato in italiano e detto che era il principe di 5 mila anime perdute. Era tutto bruciato ne maschio né femmina con una voce svanita. Gli ho dato l’ordine di andare via e quella persona ad Atene è guarita.
E’ Gesù che guarisce, non siamo noi: mi è capitato con dei malati di cancro e con alcune donne che non riuscivano da 10 anni ad avere figli”. Il card. Simoni ha infine sottolineato la necessità di “recitare tre rosari, essere casti e avere una dedicazione totale al Santissimo cuore di Gesù”.