“Esistono forse – io però non lo credo – città più belle: ma in nessuna di esse, nonostante la crudeltà, la ferocia e la stupidità degli uomini che di continuo l’hanno profanata, si sente così forte il respiro di Dio.
Non un Dio qualunque, una di quelle divinità ritagliate dall’uomo nel buio della sua paura o della sua ignoranza o della sua fantasia: ma l’Uno, l’Eterno, l’Onnipotente”.
(Franco Cardini, “Gerusalemme”)
La Terra Santa non è solo una località geografica. E’ un luogo vivo, dove ci si può immergere nei colori e nei profumi biblici delle Scritture, abitato da diverse comunità fra cui quella cristiana cattolica di rito latino.
Sabato 7 ottobre 2017 la nostra Associazione ha ospitato un testimone di quest’area fra le più affascinanti e tormentate al mondo: Sua Eccellenza Mons. William Shomali, Vescovo Ausiliare di Gerusalemme e Vicario Patriarcale per la Giordania.
L’area di cui è Pastore coincide con l’intero stato della Giordania: un Paese che attualmente conta 350.000 cristiani, poco più del 2.2 per cento della popolazione che è in maggioranza musulmana sunnita. Con la guerra in Siria, in Iraq e la presenza del sedicente Stato Islamico, il Paese ha visto arrivare dal 2014 al 2017 oltre 30.000 cristiani iracheni.
Nato a Beit-Sahour, a pochi chilometri da Betlemme, Mons. Shomali è diventato sacerdote nel 1972. Laureato in letteratura inglese, ha poi conseguito un Dottorato in Liturgia presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo (Roma). E’ stato consacrato Vescovo il 27 maggio 2010.
Come sacerdote, ha ricoperto molti incarichi: professore, direttore spirituale, rettore del Seminario patriarcale, economo. Il suo amore per la Liturgia l’ha spinto a tradurre in arabo il tesoro di preghiera della Santa Messa, e i libri liturgici per la celebrazione dei Sacramenti.
La sua testimonianza, presso lo storico Palazzo Barozzi a Vignola (Modena) è stata preceduta da una Santa Messa celebrata nella Parrocchia di Vignola. Alla conferenza, organizzata con il Patrocinio del Comune e dell’Associazione “Vignola e Identità”, è intervenuto il Sindaco con un indirizzo di saluto.
Pur non negando i travagli e le prove conseguenti all’essere una piccola comunità cristiana in Medio Oriente, il Vescovo ha avuto parole dense di fede e di speranza per il futuro: “Le difficoltà e le sfide che si trovano sul nostro cammino in Giordania – ha affermato mons. Shomali – non devono scoraggiarci. Il fatto che siamo una piccola minoranza in mezzo ai musulmani e agli ebrei non deve creare in noi complessi, o portarci allo scoraggiamento”.
La Giordania è terra antichissima di Cristianesimo, anzi porta ancora le impronte fisiche di Gesù. Lì infatti Gesù fu battezzato dal cugino Giovanni, nelle acque del fiume Giordano.